POCHE CONSIDERAZIONI, MA SUFFICIENTI, di GLG

gianfranco

Importante (per la formazione del nuovo governo italiano) è certo quanto avverrà in merito al Ministero dell’economia. Ricordo inoltre che anche agli esteri (e qualche altro Ministero) ci sarebbe molto da discutere sui nomi che si stanno facendo. Eppure credo che l’evento odierno più rilevante sia l’incontro a quattr’occhi tra Salvini e Berlusconi (perfino Bernini e Gelmini sono state fatte andar via). Manifesterò allora un sospetto, forse esagerato; eppure credo ch andrà grosso modo così. C’è un accordo tra Salvini e i suoi “alleati”. Questi sparano a zero su di lui perché appunto non si abbiano sospetti, ma sono in buona parte d’accordo. Non era facile farsi dare l’incarico a “destra” da Mattarella solo assicurando che alla fine avrebbero trovato i voti (dei voltagabbana) per ottenere la maggioranza. E ne occorrevano varie decine. Meglio che la Lega “tradisse” gli “alleati” (in accordo con essi o almeno con alcune persone che sanno) per“imbarcare” nell’avventura i “5 stelle”, che si sono logorati un po’; mentre la Lega al momento è cresciuta nei sondaggi e assicurerebbe quindi al centro-dx il superamento del 40%, soglia considerata cruciale per mettere in mostra quanta “democrazia” esiste, avendo la maggioranza parlamentare contro il restante 60% o quasi della popolazione. Fra qualche mese (non credo troppo presto, si potrebbe perfino arrivare al prossimo anno, alle europee, anche se non è facile) i due “governativi” litigheranno di brutto e Salvini ne approfitterà per rompere e tornare alla vecchia alleanza. Si cercherà di creare le condizioni per un ritorno alle urne, convinti appunto di arrivare al 40%; anche se pure la Lega dovrà pagare un certo “pedaggio” per il fallimento. Evidentemente si spera che torni a crescere FI e magari pure FdI. Possibile che Di Maio non capisca queste intenzioni? Le capisce, ma non può tornare indietro dopo aver puntato tutto sul fare il governo (anche con i “due forni”; e alla fine uno dei due si è aperto). Evidentemente, adesso bisogna recitare fino in fondo il “governo del cambiamento” che risponde al malcontento di una popolazione per gran parte infatti molto insoddisfatta della politica fin qui sopportata. Quando tutto fallirà, i “5 stelle” faranno il possibile per scaricare la colpa sulla Lega, in modo da tornare a crescere e a impedire, in eventuali nuove elezioni, che il centro-dx raggiunga il fatidico 40%. Prima però di far sciogliere il Parlamento, i “5 stelle” faranno un nuovo tentativo con l’altro “forno”, sperando che siano maturate condizioni di maggiori difficoltà per Renzi e si aprano appunto quelle prospettive rivelatesi impossibili nel primo tentativo di accordo con il Pd. Spero che non vada così, ma ho molti sospetti in merito.

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  Interessante anche il fallimento dell’incontro tra Usa e Corea del nord. Spero ci si ricordi che avevo rilevato la sua ottimaprobabilità, ma non proprio la certezza. E anche ora mi permetto di affermare che l’incontro è fallito per il momento, ma non è detto che lo sia definitivamente. Ho già scritto le mie previsioni circa la situazione nell’area del Pacifico tra vent’anni o giù di lì. Adesso non posso diffondermi in merito. In ogni caso, il gioco ad “avantindré” che si sta conducendo (in specie per colpa degli Usa; basti pensare alle dichiarazioni degli ultimi giorni sulle sorti dellaLibia di Gheddafi, che hanno convinto Kim a puntare i piedi) è legato al fatto che non ci si vuol intendere sul significato della “denuclearizzazione” accettata dal nord Corea. Tutti a ripetere la solita sciocchezza: Kim accetta di eliminare i suoi arsenali atomici e dovrà fidarsi delle assicurazioni amichevoli (figuriamoci!) degli Stati Uniti. Ho ripetuto mille volte che i nordcoreani accettavanosoltanto di mettere termine ad ulteriori esperimenti perché hanno già un buon arsenale, hanno fabbricato anche la bomba H e il missile per portarla fino agli Stati Uniti. Hanno già le conoscenze e basi necessarie a costruire ulteriori armi atomiche. Ed è una “dote” che porteranno quando si arriverà alla graduale riunificazione delle due Coree. Quanto alla Cina, potrà non piacerle, nel lungo periodo, che nasca ai suoi confini una subpotenza economicamente e militarmente robusta; tuttavia, se adesso il nord cedesse alle richieste di totale smantellamento dell’ottimo armamento posseduto, la Corea del sud resterebbe una forte economia, ma sempre sotto il tallone politico-militare Usa. Allora, ai suoi confini la Cina continuerebbe ad avere una potenza come quella oggi predominante e prepotente invece di una subpotenza di buona forza, ma certamente inferiore a quella cinese.