POCO DA RIDERE? SI’ PER NOI ITALIANI

C’è ben poco da offendersi per i risolini (o risata, non ho visto nulla, non guardo la TV) di Sarkozy. Di fatto, non erano di scherno, ma di soddisfazione per avercela messa in ecc. ecc. Siamo stati obbligati – dagli Usa di Obama, dal suo rappresentante in Italia (che non è Berlusconi), dalla Nato e quindi anche dalla UE – a partecipare alla guerra di Libia, prendendoci la nostra parte di vergogna per atti di una bassezza “oltreumana” che supera quella dei peggiori assassini nella Storia, e perdendo invece tutte le posizioni d’interesse che avevamo conquistato con una politica meno servile di quella per cui urlava la “sinistra” dei rinnegati, quella che gli Usa di Clinton avevano tentato di portare al pieno potere, utilizzando pure i loro servi confindustriali in Italia, mediante “mani pulite”. Ci fu la mai abbastanza ricordata riunione sul “Panfilo Britannia”, punto di svolta della svendita totale degli interessi vitali italiani (per i bassi interessi di qualche settore industriale parassitario e ultra-assistito dallo Stato tipo Fiat e il metalmeccanico, ecc.). Quei piani riuscirono solo in parte, ma oggi, grazie agli Usa di Obama, al loro plenipotenziario in Italia e al totale tradimento di Berlusconi, è assai probabile vengano completati.

Si sta svolgendo adesso la commedia delle parti per quanto riguarda le pensioni. Un mese fa o poco più Libero pubblicò una tabella con la media delle età dell’andata in pensione nei principali paesi europei (fra cui Inghilterra, Germania, Francia e Italia) divisi per uomo e donna. Non risultava che il nostro paese fosse all’ultimo posto; e in nessuno d’essi si era ai 67 anni. Adesso, senza ulteriori dati, si blatera che dappertutto in Europa vige questa età pensionabile e che noi siamo fermi ad un limite vergognosamente basso. Ancora una volta, la punta di lancia dell’adeguamento alle imposizioni d’Europa è Napolitano. Egli si guarda bene dall’appoggiare la sinistra; sa che si arriverebbe ad un governo impossibilitato, a meno di non dare un colpo definitivo al suo elettorato, ad alzare le pensioni. Allora “gioca” con la prospettiva del governo tecnico o, meglio, di un governo che escluda la Lega e si allarghi al Terzo Polo, con un passo indietro di Berlusconi.

E’ credibile tale soluzione? No, fa parte della recita in atto. La pressione di Napolitano serve a Berlusconi per presentarsi alla Lega e minacciare il pericolo di tali prospettive onde convincerla a cedere. Tanto più che la stessa Lega ha la sua quinta colonna in Maroni, l’elemento pronto al salto della quaglia in funzione Obama-Napolitano (ma i tempi non sembrano del tutto maturi per evitare l’esplosione del partito nel caso di mosse affrettate). La tenaglia è comunque pronta a stritolare e vedremo quale soluzione di compromesso verrà trovata. La prima conclusione da trarre è che Berlusconi, come minimo dal 14 dicembre dell’anno scorso, ha deciso di non più opporsi agli Usa della nuova strategia. Vi ricordate quando platealmente, facendosi vedere (e sentire) da molti, si avvicinò a Obama e gli disse che era un perseguitato in Italia (dalla Magistratura)? Obama rispose (lo rivelò Berlusconi senza alcuna smentita della Casa Bianca): non cadi e, se cadi, cadi in piedi. Forte di questa assicurazione, Berlusconi non ha più mosso un passo che non fosse di appoggio agli Usa di Obama.

Ha finto di non essere soddisfatto della guerra contro la Libia, ma l’ha fatta. Non accetta oggi la soluzione proposta da Napolitano (governo con il Terzo “pollo” e suo passo indietro), ma perché sa bene che il presdelarep gli sta dando una mano, gli fornisce l’alibi per presentarsi alla Lega e chiederle un cedimento sulle pensioni (coadiuvato da Maroni dall’interno della stessa). In questa fase, Berlusconi sta giocando tutte le sue carte per “non cadere o cadere in piedi”. E’ un vero nanerottolo (non mi riferisco al fisico). Sa bene che deve coprire il suo ruolo, fra l’altro per consentire alla “sinistra”, ma soprattutto alla Cgil che ne è il perno nell’appoggio della “base” e nelle manifestazioni, di non sputtanarsi sulle pensioni. La Camusso si mostra tutta sorridente con la Marcegaglia, la quale urla contro il governo per le riforme sul lavoro e….sulle pensioni, ma poi “litiga” con Marchionne per portare avanti la “concertazione” con il sindacato, la vera manna a partire dagli anni ’70 in poi per una industria capace di vivere solo di sussidi statali.

E’ tutta una disgustosa commedia, in cui non si sa chi è più meritevole di ghigliottina. La “sinistra”, come “predico” da circa 20 anni, è il cancro di questo paese; da asportare con il bisturi e quindi con metodi violenti. La destra è una massa di lestofanti, opportunisti, che vivacchia democristianamente, con mille settori che non sanno bene come riposizionarsi quando infine la commedia finirà di essere recitata e bisognerà affrontare un cambiamento effettivo di governo. Intanto, però, ci si trascina nell’impossibilità per la falsa sinistra di assumerlo in questo momento (e Napolitano appunto lo sa e per questo non aiuta la parte cui appartiene); mentre un governo tecnico o aperto al terzo polo è ancora un’avventura. L’unica soluzione è aiutare Berlusconi a galleggiare e a coprire intanto quel che si deve fare per fottere gli italiani. In effetti, a cosa serve questa pantomima sull’età pensionabile, che dovrebbero essere portata a 67 anni come in tutta Europa?

Il primo effetto verrà ottenuto soprattutto alterando e truccando una serie di dati contabili sul deficit provocato dalle pensioni, in modo da dimostrare che la misura – se verrà presa – ha veramente risolto molti problemi. In realtà, con essa si scaricheranno una serie di costi – per l’ulteriore proseguimento della “concertazione” e dei sussidi e il mantenimento di ceti sociali inutili (in particolare del ceto medio semicolto, principale base elettorale dei rinnegati e traditori del paese) – sui tre quarti almeno della popolazione italiana. Fra un paio d’anni o poco più (o magari persino meno), si ricomincerà a sostenere che i conti sono in nuovo peggioramento. E allora non ci saranno più “scuse”; si completerà l’opera di svendita dei nostri settori strategici in modo che non diano più fastidio ai “cotonieri” italiani (alle industrie viventi di sussidi e di “luce riflessa” rispetto al sistema economico predominante, quello Usa). Nel contempo, si accentuerà la “concertazione”, facendo partecipare al “bengodi” (per un quarto e ancor meno della popolazione) gli apparati burocratici dei sindacati, i quali avranno indirizzato sul “cattivo” Berlusconi tutta la rabbia dei pensionati e pensionandi.

Quindi il premier ha scelto questa parte in commedia. Voleva passare alla storia. Ci passerà, ma come un “Don Abbondio”. Non so quali minacce gli abbiano fatto (perché sicuramente il suo cambiamento improvviso non è dovuto al nulla). Non so se per le aziende o peggio. Non so quale parte abbiano giocato i suoi figli. Certamente ha scelto di abbandonare tutti i suoi partner e di adattarsi al gioco di Obama, di Napolitano, della Confindustria, ecc. Com’è logico, apparentemente polemizza con essi (assai moderatamente e non con Obama, non con il Vertice Supremo dei suoi “superiori”, questo è ovvio); così agendo, la copertura delle sue manovre effettive a loro favore è più convincente. Era ormai senza via di uscita, questo è vero. I vertici russi e cinesi non è che abbiano dimostrato un gran maggiore coraggio, anche questo è vero. Tuttavia, qualcun altro, pure lui senza via di uscita, ha scelto con molta più dignità la sua parte nella Storia; e i suoi figli hanno scelto nello stesso senso. Però, se “uno non ha coraggio, non se lo può dare”.

Nessuna particolare condanna di Berlusconi. Solo speriamo che capiti qualche intoppo nella commedia che tutti stanno recitando e che quindi questo governo se ne vada presto, lasciando le trame incompiute e da realizzare affrettatamente con maggiori rischi di collasso. Senza la copertura berlusconiana, senza “il Mostro” cui addebitare tutte le porcherie che si stanno facendo, tutte le legnate che verranno assestate nei prossimi tempi ai tre quarti (e di più, credo ben di più) della popolazione italiana, sarà un po’ più difficile portare a compimento i delinquenziali propositi nutriti da questi schifosi parassiti che ci succhiano il sangue. Speriamo quindi che Berlusconi caschi presto. Ci vuole però un incidente. La commedia è in effetti recitata da guitti ed è veramente scadente; il popolo italiano è tuttavia abbrutito ad un livello senza precedenti, per cui non si ribellerà facilmente alla fregatura. Più probabile che si faccia sodomizzare come accaduto vergognosamente a Gheddafi. Come già in Libia, anche in Italia ci si sono messi pure i pretacci a mentire e a preparare tranelli con l’altra commedia della “riunione” trasversale dei cattolici. Tra tutti questi imbroglioni e vessatori del paese, chi è più verme?

 

PS I delle 16,30 http://www.ilgiornale.it/interni/anche_colle_contro_merkel_e_sarkocontro_italia_sgradevoli_espressioni/angela_merkel-nicolas_sarkozy-sorriso-giorgio_napolitano/25-10-2011/articolo-id=553507-page=0-comments=1

 

Come volevasi dimostrare. Napolitano dà una mano a Berlusconi (in realtà ergendosi a difensore della “dignità d’Italia” che ha voluto, strenuamente voluto, in guerra contro la Libia), intimandogli nel contempo di fare ciò che è ormai demandato a fare dopo il suo totale cedimento agli Usa di Obama. Napolitano passerà sicuramente alla storia. Berlusconi, poveraccio, è collassato in un anno.

 

PS II (ore 22)

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE79O0DC20111025

 

Il passaggio cruciale, molto “democristiano”, di Alfano è quello in cui si afferma che verrà riferito alla UE quel che si è deciso e quello che si deciderà in futuro. Quest’ultima decisione è quella sulle pensioni di anzianità, che sembra quindi rinviata. La Lega non può implodere, Maroni non è evidentemente arrivato al punto di “giusta maturazione”; altri governi (sinistra, terzo polo, tecnico, ecc.) non se la sentirebbero di affrontare un malcontento troppo vivace, che il sindacato non potrebbe non cavalcare pena il suicidio. Quindi, ancora melina. Il gioco è sempre più scoperto, ma non si arriva a decisioni nette. Berlusconi, “il Mostro”, è sempre necessario. Basta solo che non avanzi più pretese di autonomia e “vivacità”; resti così spento e incolore e potrà non cadere ancora per un po’ di tempo.