Politica indifferenziata

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Nel 1992 con Tangetopoli è morta la I Repubblica e non è nato più nulla. Da allora l’Italia è stata messa all’asta con tutta la sua dignità da personaggi che avevano sempre vivacchiato nelle retrovie del potere. Chi governa sulle rovine di quel passato non ha mai combinato niente di buono. Ogni riforma è stata un peggioramento, ogni passo fatto una liquidazione, ogni decisione presa una svendita, ogni cambiamento avviato una disfatta. Destra e sinistra sono state le due facce di una sola moneta lanciata sul tavolo di un casinò dove il gioco era sempre a perdere. Siccome non hanno veramente nulla su cui dividersi queste ricorrono a tutto il vecchio armamentario ideologico di una fase ormai superata per inscenare una contrapposizione inesistente nei fatti. Fascisti e comunisti, liberisti e statalisti, liberali e progressisti sono gli spettri di un tempo definitivamente tramontato che non possono incidere sulla realtà presente. Per raggiungere il comune obiettivo di affossare la nazione si passano il testimone ogni 5 anni in una alternanza che è la prosecuzione dello stesso declino in forme antitetico-solidali. Produzione di decadenza a mezzo di più decadenza in cui l’unica alternativa è se il colpo alla patria sarà sferrato da sinistra o da destra. Secondo voi potrà venire mai qualcosa di buono da questi imbecilli servili bravi solo a fottersi tra loro per fottere tutto il Paese? Ovviamente no, e infatti oggi ci propinano altre storiche riforme che sono già sorpassate prima di essere approvate. Gli anni che abbiamo di fronte saranno quelli del conflitto multipolare tra grandi entità statali e loro ripiombano in un regionalismo d’accatto che prova a giocare sulle differenze territoriali per raschiare il fondo del barile a favore dei potentati locali. L’Italia non risulterà spaccata in due ma ulteriormente periferizzata da Nord a Sud. L’elezione diretta del Premier è un’altra questione del tutto inessenziale, spacciata per svolta epocale. Gli italiani saranno comunque chiamati a scegliere tra personalità indicate dalla solita fauna organizzata che tende a riprodursi sempre più sciocca. L’investitura diretta del premier da parte popolo o di quello votante che ne rimane non farà miracoli perché il processo selettivo di tali personalità avverrà comunque nelle stanze di partito o nelle camere di compensazione dei poteri marci attuali. Non facciamone dunque un dramma perché la situazione resta drammatica da decenni.