Quando il diavolo ti arma vuole l’anima

Il detto francese “Qui veut faire l’ange, fait la bête” smaschera la doppia morale di chi si erge a difensore dei poveri popoli aggrediti. Ma quando il diavolo ti arma, vuole l’anima. Non esistono pasti gratis a questo mondo, e spesso chi ti allunga una mano lo fa per prenderti tutto, non per sollevarti.
Conosciamo questa vecchia storia almeno dai tempi di Machiavelli, che di questi inganni ne ha narrati tanti. Il Segretario fiorentino sottolineava, infatti, che uno Stato che si affida a forze esterne si espone al rischio di essere tradito o dominato da coloro a cui ha concesso il proprio potere militare. Per questo preferiva un esercito autoctono, ben organizzato e fedele, piuttosto che truppe mercenarie, il cui utilizzo doveva essere, al massimo, centellinato.
Esattamente quello che è accaduto all’Ucraina, che voleva affrancarsi dal giogo russo e ora si ritrova sotto il ricatto della NATO e dell’UE, mentre ha perso per sempre quei territori per i quali ha iniziato questo conflitto. La sedicente resistenza per la libertà si è trasformata in una schiavitù ancora peggiore: l’Ucraina è stata fottuta, davanti e di dietro.
Questo perché la guerra è un camaleonte, come affermava Maschke, e come tale si adatta alle circostanze, anche nelle conseguenze. Quando scoppierà la tregua, comunque, l’Ucraina non avrà pace. E se la sarà pure cercata, per essersi affidata a un pagliaccio e ai suoi compari, che — non per niente — sono i prediletti dei predoni occidentali. Almeno fino all’arrivo di Trump che ha preso atto della sconfitta dei suoi predecessori.
Infine, chi parla della guerra indulgendo a schematismi morali o ideologici o è un imbroglione o è un fesso. Anche di questo l’Ucraina ha fatto le spese: raggirata da presunti amici, assecondata da autentici idioti e infine affondata dai vicini trasformati in nemici.