QUEL CHE E' DETTO E' DETTO di G.P.

Tante volte abbiamo avanzato l’ipotesi che non sempre chi si mostra più scodinzolante e servile è, nella sostanza, quello più sottomesso. Se poi, addirittura, l’amico fidato degli USA comincia prima a guaire e poi, piano piano, a latrare, sempre più insistentemente, approfittando del fatto che il suo presunto padrone è in altre faccende affaccendato, a causa dei venti di guerra (alimentati da egli stesso in tutto il mondo) che soffiano prepotentemente sulla sua testa e di una crisi economica di dimensioni immani, per la quale non ha più pezze da rattoppo, allora la nostra supposizione si trova riconfermata dai fatti.

"La reazione di Putin è stata logica contro un presidente che si è macchiato di gravissimi fatti di sangue". Chi è che parla? L’ultimo moicano (o sarebbe meglio dire caimano?) rifondarolo che ha preso finalmente coscienza del fatto che la Russia non è ripiombata in piena epoca zarista, che essa non sta sperimentando forme d’imperialismo speculari e subordinate a quelle americane, per il totale assoggettamento degli sfruttati di tutto il mondo in coabitazione con gli odiosi yankees? Oppure, può essere un sussulto d’indignazione di uno qualsiasi di quegli uomini di sinistra, tanto bravi e corretti nelle loro dichiarazioni misurate, ma anche così tanto smemorati sul loro passato, i quali ritirano fuori, da qualche angolo nascosto della loro coscienza, un briciolo dignità e un po’ di palle? O, ancora, si tratta di qualche ansimante pacifista che, stanco di tenere il braccio della concordia sempre in tensione, deposita per terra la bandiera della pace, lasciando che questa s’impregni del fango della storia, al fine di raggiungere una agognata consapevolezza sulla situazione di aggressione unidirezionale da parte USA che richiede molti più se e molti più  ma dei suoi stantii argomenti? Forse che non è più possibile per nessuno, di destra o di sinistra, chiudere gli occhi sull’arroganza americana con la quale si sta mettendo a repentaglio la stabilità dell’est Europa e di tutto il resto del continente?

Siamo seri, questa gente non dirà mai una frase del genere perché ha ormai il cervello in pappe e le sinapsi indurite.  

E ciò succede tanto a sinistra, dove la corrente predominante è il buonismo veltroniano, rigorosamente accentato alla maniera british, come a destra, dove il revisionista Fini, “coscienziosamente” entrato nella tebiltah gerim, insieme alla sua accolita di ex repubblichini pentiti, dimostra a tutta l’umanità di quali capriole ideologiche siano capaci gli uomini quando il loro ego diviene ipertrofico.

Invece è Berlusconi a parlare in tali termini, a schierarsi al fianco di Putin, con espressioni pesanti come macigni che nessun altro in Italia è stato capace di pronunciare. Il Cavaliere ha già subito la sua bella lavata di testa dai suoi, mentre i giornali a lui più vicini hanno glissato ed il solo Guzzanti si è detto stomacato. Ma ormai quel che è detto è detto. Non mi interessano gli scopi reconditi delle sue dichiarazioni, i suoi interessi economici nel settore energetico e gli affari conclusi con Putin, ciò che conta è l’ennesima astuzia con la quale Storia fa il suo corso, consegnandoci sprazzi di verità e di speranza.