ROMPERE CON IL VECCHIO E PENSARE IL NUOVO (9 dic 08) di G. La Grassa
Non mi piace mettermi a fare il noioso maestrino, sia pure senza “penna rossa”. Vi sono costretto da tanta confusione che sento in giro: da tempo immemorabile, ma certo con un frastuono crescente in questo periodo di emeriti asini che si erigono a studiosi – entusiasti o critici, poco importa – di Marx, quando di tale autore non comprendono un piffero.
Secondo il “buon” Marx il profitto è plusvalore, cioè in definitiva pluslavoro. Nella società capitalistica, quelli che vengono denominati imprenditori (Marx li indicava quali capitalisti proprietari dei mezzi produttivi) ottengono il loro guadagno in forma differente, ma nella stessa modalità sostanziale che ha sempre caratterizzato i proventi delle classi dominanti in ogni epoca della storia.