Sardina ripiena

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Le teorie di Lombroso non sono scientifiche ma sono vere. Chi mai potrebbe negare che nelle caratteristiche anatomiche e somatiche dei soggetti che hanno lanciato le sardine non si riscontri immediatamente quel nulla pletorico in cui la nientitudine si superfeta in un vuoto in piena? Tu apri la scatoletta dei pesciolini e dentro ci trovi il fuori. Hanno gioco facile gli altri a scatenare i gattini che pure ormai mi stanno sui coglioni peggio delle persone. Non è che io sia un brontolone al quale non sta bene mai niente ma non se ne può più di pane e nutella e nemmeno ora della variante antipodica con l’odio d’oliva.
Leggo il manifesto di questi affogati nell’ “odiozia” (mistura di odio e di idiozia per condimenti imbarazzanti) e vi trovo che loro sono “energia pura”. Ma che cazzo è? Sono tutti (in)dipendenti dell’Enel? Sono pesci fluorescenti che hanno perso il lume della ragione? Com’è profondo il mare? Come sprofondano in basso le creature marinate nell’ideologia radicalfritta. Credono costoro di aver preso la piazza ma sono finiti in padella cucinati da qualche spin(a) doctor nemmeno troppo creativo. Basta ascoltare il loro portavoce che trattandosi di sardina dovrebbe essere denominato portasilenzio. Invece, questo parla di pesca miracolosa e riesce pure a dire un mare di fregnacce. Occhi da triglia, sguardo lesso, cala la rete e i tonni ci cascano. Sarà una mattanza di delusioni. L’unico manifesto degno della sardina si chiama ricetta, la sardina imbottita. Ripiena non tronfia. Ma ci facciano il braciere!