Scenari ucraini
Secondo il think tank statunitense Stratfor, di cui il nostro sito traduce degli articoli con l’autorizzazione della stessa agenzia, la situazione in Ucraina potrebbe subire degli sviluppi capaci di modificare ancora le cartine geografiche di un’area nel cuore dell’Europa. L’opinione di Stratfor sul tema è autorevole, tenendo conto che il pensatoio è vicino all’intelligence d’oltreatlantico. Stratfor presagisce alcuni scenari plausibili che presto potrebbero avere luogo nel confronto tra Mosca, Kiev e i suoi sponsoratlantici. La Russia, dopo aver annesso la Crimea e creato una zona “amichevole” nel Donbass, ha la necessità di rafforzare e consolidare le nuove conquiste. Una soluzione potrebbe essere quella di spingere la guerra separatista fino a ricomprendere quella parte di costa meridionale ucraina che si collega con la penisola crimeana. Vedi foto:
Per raggiungere l’obiettivo alla Russia occorrerebbero dai 24 ai 36 mila soldati. In poco più di una decina di giorni l’operazione sarebbe conclusa. Qualora, invece, la Nato decidesse d’intervenire in aiuto degli ucraini per difendere le posizioni acquisite i russi dovrebbero dispiegare sul terreno almeno il doppio degli uomini e degli armamenti.
Il secondo scenario di Stratfor prevede il tentativo russo di sottrarre a Kiev lo sbocco al mare portando i separatisti a ricongiungersi alla Transnistria. Vedi Foto.
Escludendo Kiev dall’accesso al mar Nero la Russia avrebbe completamente riparato al danno ricevuto dal Golpe di Majdan che metteva a rischio il suo predominio su quelle acque strategiche. Per completare questa operazione la Russia dovrebbe portare sul campo dai 40 ai 60 mila uomini, mentre per difendere i territori così accaparrati dovrebbe impiegare un numero doppio di effettivi.
Il terzo scenario implica la spaccatura in due dell’Ucraina seguendo il corso del fiume Dnepr. Vedi foto.
Questa opzione, che richiederebbe una vera e propria invasione in grande stile, sarebbe quella più sicura sul piano militare, anche per la successiva difesa delle posizioni raggiunte. Tale difesa sarebbe più semplice proprio perché il letto d’acqua rappresenterebbe una protezione naturale dagli attacchi da ovest. Ci vorrebbero almeno 150 mila militari e 14-15 giorni per conseguire lo scopo.
Queste tre opzioni ci appaiono però, allo stato dell’arte, piuttosto improbabili. Lo scenario concretamente più vicino alla realtà è quello tracciato dal nostro sito, conflittiestrategie, in numerosi articoli precedenti (compreso quello di ieri, UN CESSATE IL FUOCO PERPETUO). La Russia opererà per destabilizzare l’Ucraina dal Donbass, dai suoi confini orientali e dall’interno del paese, dove esistono numerose cellule di disturbo pronte ad agire contro il governo dei quisling filoUsa. Kiev vivrà il senso di emergenza e di insicurezza costantemente, fino alla massima paranoia. Tutto ciò, insieme alle difficoltà economiche, alla crescente criminalità e all’incertezza del futuro, farà collassare il regime dei nazionalisti e degli oligarchi legati all’occidente. Ci vorrrà più tempo ma le conseguenze, anche internazionali, saranno minime.