SEMPRE PIU' INTERESSANTE (SI FA PER DIRE) di G. La Grassa
Sarò ripetitivo, ma invito a leggere anche oggi, su Libero, almeno gli editoriali di Feltri e Paragone. Mi domandate se credo che questo giornale sia una specie di “corazzata” come lo è il Corriere per il blocco di potere da me denominato GFeID (e oggi meno “brillante” di un tempo, forse anche un po’ disunito e incerto). No, nient’affatto, ma esprime uno stato d’animo sempre più diffuso, credo molto di più di quello su cui inzuppa il pane il gruppo di “provocatori giustizialisti”, un miscuglio di odiosi intellettualoidi e di ceto medio non eccessivamente numeroso, guidato da un “signore”, sul quale (e sulla cui funzione e ruolo) sono convinto che, se volesse, un Cossiga potrebbe rivelarci molte cose come ha fatto ultimamente in riferimento a vicende oscure dei “suoi” anni (fino a quel nodo cruciale che fu mani pulite, una delle trame di potere più torbide di un’Italia sempre torbida, una pagina oscura di cui pagheremo ancora, e presto, alti prezzi).
E’ evidente che il Berlusca si trova sotto “ricatto” e dimostra d’essere quello che è sempre stato: il famoso “uomo senza palle”. Sarà senz’altro stato aiutato ad emergere da ambienti craxiani, ma il suo carattere lo avvicina più a un modesto democristiano; e oggi, diciamocelo francamente, nemmeno un diccì del valore di Andreotti sarebbe il politico adatto ad un paese allo sfascio come il nostro. Naturalmente, questa mediocrità dell’attuale premier rende ancora più laida e disprezzabile una sinistra che ha fatto politica negli ultimi quindici anni solo contro di lui, una sinistra priva dello straccio di un programma che non fosse il semplice gridare al fascismo montante, al “Mussolini in doppio petto”, ecc. Non scuso più nessuno che oggi non si accorga come questa sinistra, nata dal rinnegamento di ogni valore e di ogni finalità politica (salvo l’aver percepito lauti pagamenti da parte del gruppo di potere detto GFeID), sia ormai la metastasi della nostra disgraziata società. O si arriva contro di essa alla soluzione finale o saremo “distrutti” nel giro di pochissimi anni.
Tuttavia, in questo momento, la constatazione più urgente da fare è appunto che l’uomo (di sicuro vanesio, megalomane, ma con scarse frecce all’arco della sua intelligenza politica), assurto alla carica di Primo Ministro, non sembra gran che in grado di gestire una situazione così complicata, indipendentemente dal fatto che arrivi o non arrivi un patatrac economico (su cui scriverò in seguito). Certo, se ci piombasse sulla schiena anch’esso, sarebbe la “ciliegina sulla torta”; non è però l’elemento cruciale, come credono certi arcaici “marxisti” (che non lo sono mai stati veramente), e nemmeno come pensano altri venditori di fumo che giocano al liberismo (quelli che recitano da keynesiani sono forse ancora peggiori). Non c’è forma di economicismo che non sia oggi una grave malattia dell’intelletto, di cui sono purtroppo affetti in massa coloro che guidano (o meglio: fanno finta di guidare) l’economia dei vari paesi “occidentali” a capitalismo “avanzato”. Solo la politica (ma non una qualsiasi) può fornire qualche risposta, ma soprassediamo al momento.
Ci si domanda se ci sono forze che, da una parte e dall’altra, giocano ormai sulla paralisi incipiente e sull’incapacità di prendere le misure drastiche che sarebbero da decidere. Naturalmente, non so rispondere; e penso che nemmeno sia da chiedersi se c’è qualcuno o qualcosa che si muove “dietro le quinte”. Il problema, attualmente, potrebbe non essere la presenza di forze “oscure”, di quelle che “chissà cosa preparano”. Non entriamo in quest’ordine di idee finché non si vedranno segnali più chiari. Per quello che se ne sa, potrebbero esserci trasversalità impensabili: ambienti del centrodestra che, sfruttando sentimenti antiberlusconiani vari, pensano a rimescolamenti tali – in specie se la crisi battesse duro – da consentire l’utilizzo di ampi settori dell’“altra parte” per ottenere i propri fini (e non è nemmeno detto che li conoscano bene, con un minimo di precisione).
Del resto, nel 1994 non si usò
In situazioni simili, lasciando perdere le cretinate degli “scontri di classe” esistenti soltanto nelle teste bacate di alcuni deficienti totali, i giochi si fanno molto limacciosi, confusi; e nessuno può essere sicuro che non sfuggano di mano a tutti. Eppure si debbono fare, perché se non si approfitta di un caos simile, si perdono le “occasioni storiche” (intendo dire che le perdono altri, non certo noi che per il momento facciamo ridere chiunque ne abbia almeno un po’ di voglia). Faccio un esempio; ma per carità è solo un esempio, anche un po’ tirato per i capelli, solo per far capire che nei momenti cruciali non c’è mai nulla che avviene con la limpidezza (e la “matematica” sicurezza) che certi idioti prediligono, credendo di possedere la “vera scienza” (evidentemente della divinazione).
Allora, per esempio, qualcuno potrebbe offrire a certi settori, che ci si ostina a situare a sinistra, la seguente soluzione: logoriamo noi stessi il vostro nemico Berlusca, non però con le vostre idiozie del “fascismo montante”, bensì dimostrando che ha deluso le speranze di soluzione di certi problemi (sicurezza, ordine, efficienza dell’amministrazione pubblica, minori tasse, stop all’immigrazione, i soldi del nord che restano al nord, messa in riga della magistratura con le sue continue violazioni della “nostra” privacy, aiuti alla piccolo-media impresa, e via dicendo) a causa della sua leggerezza che lo rende ricattabile; e soprattutto pauroso, incapace di prendere il toro per le corna e regolare i conti una volta per tutte con i suoi oppositori. Logorato lui – continuerebbero costoro (sempre per esempio) – associamo parte di voi “di sinistra” ai nuovi poteri economici e politici montanti (o magari ai soliti), se però ci servite bene come avete fatto dopo mani pulite, mollando le vostre scorie “estreme” (che tanto sono costituite da puri dementi senza arte né parte); in questo modo “rifaremo l’Italia” secondo altri interessi (magari con i dovuti compromessi con quelli più “vecchi”).
Non accadrà probabilmente così. Facciamo altri esempi, sempre a casaccio: un “direttorio” Tremonti-Fini-Formigoni in attesa dell’emergere di un “nuovo Imperatore”. Oppure quello che magari piacerebbe a Cossiga (e non solo, pensate a coloro che lo volevano Presidente della Repubblica!): un bel D’Alema in grado di giocare sul piano più strettamente interno il ruolo che gli fecero assumere all’epoca dell’aggressione alla Jugoslavia, manovrandolo come volevano data la sua smania di potere (del tutto sotto tutela). E mille altre possibili soluzioni, tutte pasticciate e confuse, gridando all’emergenza in specie se si dovesse arrivare alla crisi finanziaria più grave (ma anche in assenza di questa). Nessuno, ne sono convinto, ha in questo momento una precisa idea di soluzione in testa; si è solo capito che gli “equilibri” attuali (del tutto fuori equilibrio) non resteranno tali per altri – vogliamo esagerare – tre anni. Qualcuno tenterà un qualche “mutamento di passo”; così non regge più alcunché, si sbriciola o impantana tutto.
Più che allertare i passeggeri della navicella sull’acqua in crescita nella stiva, non vedo che altro si potrebbe fare. Se però i blog e siti di internet, salvo poche lodevoli eccezioni, continuano a scrivere di cosucce, stiamo freschi. Prendiamo ad esempio quel che accade al nostro blog. Confesso di essere rimasto scandalizzato nel vedere scatenarsi i lettori sul pezzo riguardante il petrolio. Era interessante, io stesso ho chiesto la sua pubblicazione, ma come “condimento”; i piatti forti dovrebbero essere ben altri. Invece, nulla da fare; i lettori che abbiamo sono evidentemente così diseducati alla politica (e alla cultura in genere) da non comprendere, salvo le solite eccezioni, la gerarchia di valori dei pezzi che inseriamo sia con finalità diverse sia attribuendo loro importanza nettamente differenziata. Sempre constato, con crescente scoramento, che i meno rilevanti sono i più letti e commentati. Anche questa incultura e arretratezza mentale favorisce chi farà i suoi giochi alle nostre spalle. Svegliatevi, “carini”. Le “belle addormentate” hanno sempre bisogno di un “Principe” che arrivi a “baciarle”; tuttavia, contrariamente a ciò che accade nella favola “
Per il momento, mi pare sia sufficiente; attendiamoci “strani” eventi.