SI RISCHIA DI MENO? Di GLG
In teoria, il nostro paese non dovrebbe rischiare troppo (il condizionale è d’obbligo) in fatto di attentati terroristici. L’Italia ha una posizione geografica molto interessante per le operazioni strategico-tattiche degli Usa. Inoltre, ha uno dei governi più incapaci e, proprio per questo, assai servizievole nei confronti del “padrone” d’oltreatlantico. E anche l’opposizione al governo – condizionata dalla presenza di un personaggio (Berlusconi) che si è ormai venduto del tutto, e da anni, a tale “padrone” – è di una inconsistenza rara. In definitiva, è difficile trovare un altro paese che possa essere più utile per le mene statunitensi. Proprio per questo, dovremmo stare abbastanza tranquilli sul fronte terrorismo. Meno si disturba questo “territorio” e meglio esso serve alle manovre (volutamente “caotiche”) della potenza ancora predominante.
Sappiamo d’altronde bene che l’islamismo radicale vive, e al momento quasi prospera, per l’aiuto di paesi amici degli Usa; e questi ultimi, in definitiva, sono i principali mandanti di detto movimento. Desidero essere più preciso. Sono convinto che solo un ristrettissimo gruppo dirigente dell’Isis sa come effettivamente stanno le cose, sa quali sono i loro veri aiutanti, finanziatori, fornitori d’armi, ecc. La maggioranza del movimento sarà sicuramente all’oscuro e crederà d’essere veramente sulla cresta dell’onda, di poter sfidare quasi alla pari i “nemici” (che sono tanti: i cristiani, e anche gli sciiti, ecc.). Di conseguenza, tale parte dell’organizzazione si sentirà in piena autonomia nel decidere gli atti bellici da condurre “sul campo” nonché quelli terroristici da effettuare in altre aree (soprattutto l’europea); e coloro che li appoggiano e finanziano debbono accettare una serie di azioni null’affatto ordinate né accolte con soddisfazione.
Tuttavia, anche tali azioni sono in definitiva utili ai mandanti, poiché consentono loro di ergersi a difensori degli aggrediti usando metodi violenti (bombardamenti e quant’altro), che tuttavia saranno condotti con opportuna gradualità e cautela almeno fin quando l’Isis risulterà utile alle loro intenzioni strategiche. Per gli Usa si tratta soprattutto di tenere sotto controllo i paesi europei, impedire il sorgere di possibili forze di governo che allentino la presa americana e guardino con qualche favore verso est, verso la Russia in particolare; che sarà pur essa cauta nelle sue prese di posizione e non spingerà il piede sull’acceleratore per rapporti stretti verso tali paesi.
Tutto deve quindi restare sotto controllo; ma nei limiti del possibile. Ho già detto che, finché sarà conveniente utilizzare il terrorismo islamico, si dovrà ammettere più di una “perdita di controllo”, facendo il possibile che si tratti di “caso eccezionale”. In questo senso, non vi è dubbio che ci siano rischi di attentati pure in Italia. Tuttavia, minori che in altri paesi per i motivi da me indicati all’inizio di questo scritto. Diventa allora spiegabilissimo l’atteggiamento del governo Renzi, che non vuole “sollevare vespai”. Le forze politiche e i giornali d’opposizione tuonano affinché egli si unisca a Putin e Hollande (che ha “convinto” anche la Merkel) per andare a bombardare le postazioni dell’Isis in Medioriente. Questi sciocchi di sedicenti “destri” pensano di supplire alle loro totali deficienze in fatto d’opposizione con qualche forte tensione antislamica nel caso di attentati, che essi, in tutta evidenza, si augurano. Sono appunto sciocchi e, nel contempo, criminali. Una volta tanto, ha ragione Renzi; visto che è un perfetto servo degli Usa, tenta almeno di goderne qualche vantaggio in fatto di minori rischi di attentati.
Se alla fine, valutando il pro e il contro di tali attentati per le loro convenienze strategiche in merito al territorio italiano, gli stessi Usa ci chiederanno di spedire un po’ di aerei a bombardare l’Isis, i rischi si accresceranno; i “destri” gioiranno, e resteranno sempre a fare un’opposizione del tutto chiassosa quanto inerte e ineffettuale. Quanto miserabile è divenuto questo nostro “pauvre pays” per merito di un’accozzaglia di manigoldi quale mai avevamo visto! Al governo come all’opposizione.