STATI UNITI D’AMERICA: CENTO ANNI DI SOLITUDINE. DALL’ISOLAZIONISMO ALL’ISOLAMENTO POLITICO. ( seconda parte). di Antonio de Martini
STATI UNITI D’AMERICA: CENTO ANNI DI SOLITUDINE. DALL’ISOLAZIONISMO ALL’ISOLAMENTO POLITICO. ( seconda parte). di Antonio de Martini | IL CORRIERE DELLA COLLERA
nella ” puntata” precedente abbiamo esaminato una serie di momenti e di eventi, alcuni in nuce che segnalano l’allontanamento degli alleati tradizionali degli Stati Uniti e il lento processo di isolamento cui la politica estera degli USA sta sottoponendo il paese.
La dirigenza americana sembra non rendersi conto della differenza tra isolazionismo del XIX secolo ( voluto e richiamabile) e isolamento del XXI secolo ( subìto e di difficile richiamabilità).
Gli elementi che hanno a mio avviso contribuito a rendere invisi gli Stati Uniti in questa fase di ” pace calda” rispetto al capitale di popolarità che avevano accumulato durante la guerra mondiale e la guerra fredda, sono, non limitativamente:
a) l’immagine dell’America apportatrice di libertà innovazione e benessere, è svanita.
Il pane bianco è risultato indigesto, la gomma americana si attacca al lavoro del dentista e Rock Hudson non era così macho come dicevano.
La crisi degli investimenti Internet, quella petrolifera, la bolla immobiliare, quella finanziaria, hanno separato per sempre l’idea di America Democratica da quella di Benessere.
Questo elemento di fortissima attrattività, ha colpito le pubbliche opinioni di tanti paesi in Europa e in Asia e non sarà recuperato per generazioni.
b) l’idea della incontestabile, rassicurante, superiorità militare degli USA è stata sostituita dalla constatazione di un grande divario tecnologico gestito da una violenza cieca e impersonale, non più usata per crociate di libertà.
La guerra asimmetrica provoca, nell’uomo della strada, un effetto psicologico di simpatia istintiva per il protagonista più debole, quali che siano le colpe ascrittegli, che pesa quasi quanto una guerra perduta.
c) si è fatta strada l’idea che gli amici degli USA (Ceaucescu, Duvalier, Noriega, Saddam, Gheddafi, Salah, Mubarak, Haile Sellasie, Ben Alì, Musharaf, Pinochet, Pattakos, Gursel, Menghistu, tanto per citarne alcuni) prima o poi finiscono sacrificati a esigenze di politica interna americana.
Questo elemento – finita la funzione di protezione anti URSS – ha tolto fiducia alleclassi dirigenti dei paesi alleati verso la capacità USA di proteggere gli amici ( specie nei confronti delle ONG protestanti americane) , mentre la porta del Medio Oriente (Georgia, India e Pakistan, Kazakistan e paesi limitrofi) si è nuovamente dischiusa ai Russi e ai Cinesi che mostrano di difendere fino in fondo i loro amici ( Assad, Ahmadinejad) .
d) i paesi europei si sono rivelati incapaci di vera autonomia politica rispetto agli USA, hanno problemi finanziari e mancano di coesione e anche i più fedeli alleati si sono scoperti spiati, strumentalizzati e privati di posizioni economiche privilegiate, senza troppi scrupoli dall’alleato maggiore.
L’amor di patria e il Patto Atlantico sono ormai entrati in conflitto, lasciando agli USA solo amici servili capaci di tradimento, perché chi tradisce gli interessi della propria patria, prima o poi tradisce chiunque.
e) uno degli effetti perversi dello spionaggio è che la spia prova empatia per lo spiato ( visto il film ” le vite degli altri”?) e se l’apparato spionistico ha forza politica all’interno del proprio governo, tende alla imitazione.
Il KGB ha trasformato il timore e l’odio per gli angloamericani in ammirativa imitazione: ha guidato lo smantellamento dell’URSS introducendo stili di vita occidentali, sbarazzandosi dei Geronti che blateravano di comunismo, come i nostri blaterano di democrazia.
La CIA ha adottato una serie di scorciatoie etiche e la protervia corporativa che ha visto applicati con successo da GESTAPO e KGB, diventando un mostro burocratico con esercito proprio e strategie segrete celate anche al proprio Parlamento.
f) ai ripetuti rovesci militari figli di opzioni economiche disinvolte, si sono aggiunti episodi di rovesci spionistici a catena che dimostrano sciatteria professionale, cinismo e mancanza di humint decente ( ossia informazioni dirette in loco raccolte da persone colte, equilibrate e affidabili) :
1) il Raymond Davies che a Lahore ( Pakistan) fredda nella pubblica via due agenti pakistani che lo pedinavano. Liberato, torna negli USA e massacra un tizio per una questione di parcheggio, beccandosi una condanna a due anni. ( nervi d’acciaio)
2)Un sistema di comunicazione ” sicura” viene scoperto in Libano dagli impiegati di una compagnia telefonica e provoca 17 arresti di informatori americani. ( sciatteria)
3) Un sottotenente canadese, Jeffrey Delisle, partecipante al sistema di intercettazioni ” Five eyes” vende per cinque anni ( fino al 2012) tutti i segreti del sistema di intercettazione planetaria anglo-canadese-americano-australiano-neozelandese. ( sciatteria)
4)Il capo stazione CIA – travestito da Ambasciatore – Chris Stevens lasciato uccidere a Benghazi, dove stazionavano ( si sta scoprendo in questi giorni) ” dozzine” di agenti CIA che non intervennero per non svelare operazioni in corso. ( cinismo)
5)24 agenti CIA sotto processo in Italia per il rapimento di un barbuto sedicente Imam in una operazione fatta contro ( a quel che risulta. Ad oggi) il parere del governo italiano…( disprezzo)
6) Ryan Christopher Fogle, finto terzo segretario di ambasciata a Mosca che offre – per iscritto e con una parrucca bionda al seguito – un milione di dollari a un impiegato dell’ FSB ( ex KGB) per avere informazioni sul Caucaso e le sue etnie, facendosi incastrare. ( ignoranza)
g) mentre prima ammiravamo Alexander Solgenitzin e Boris Pasternak grandi dissidenti del regime sovietico, oggi ammiriamo il soldato Bradley Manning el’analista Edward Snowden che mettono a nudo la ragnatela di menzogne che il governo americano propina agli elettori, agli alleati ed ai governanti, i quali mentre prima davano il Nobel per la pace al polacco Lech Walesa, adesso se lo attribuiscono e poi dichiarano guerra, mentre si appendono il diploma nel salotto di casa.
h) mentre il paese durante la guerra fredda ha selezionato presidenti dello spessore di Dwigt Eisenhower , John Fritzgerald Kennedy, Lyndon Johnson, Richard Nixon, Ronald Reagan, George Bush senior, quasi tutti con esperienza internazionale, in questi ultimi venti anni l’America,
diciamocelo, ha dedicato meno attenzione alla scelta fatta comunque tra candidati non all’altezza.
Pensano che nell’American Century sia loro tutto consentito.
Ps: questo post è il seguito del post con stesso titolo pubblicato il 30 luglio su questo blog.
Per leggere la prima parte cliccare sul link seguente