Superior stabat lupus longeque inferior agnus.
L’Ucraina è stata invasa dall’esercito americano. Ormai ci sono molteplici prove a sostegno di questa versione anche sui media mainstream. Il tiranno Obama ha inviato soldati statunitensi sul suolo ucraino per sottrarre Kiev all’orbita egemonica di Mosca, al prezzo di una guerra civile fratricida che ha già fatto migliaia di morti. Oltre alle truppe sul terreno (per lo più contractors di Academi) ci sono alti ufficiali delle forze armate statunitensi e uomini dei servizi segreti che coordinano le azioni di guerra e quelle di spionaggio per conto degli oligarchi al potere. Obama dovrebbe essere perseguito per crimini contro l’umanità e con lui tutto il governo Usa che non ha il minimo rispetto per il diritto internazionale e l’autodeterminazione dei popoli. Ancora più spiacevole è il fatto che la Ue abbia sostenuto Washington nell’occupazione di un Paese sovrano, in spregio ai principi libertari e democratici che sarebbero alla base della sua fondazione. Usa ed Ue hanno dichiarato guerra a Mosca per interposta nazione, sacrificando le vite di milioni di incolpevoli che si sono trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato. Dopo aver organizzato e finanziato una finta rivoluzione popolare nella Capitale hanno messo i loro quisling alla guida dello Stato ucraino. Hanno spinto per una escalation del conflitto contro i russofoni dell’est del paese, nell’intento di ripulire etnicamente quei territori sull’esempio iugoslavo, ed hanno incolpato i russi di aver sconfinato e sobillato i residenti contro le autorità (che tali non sono perché hanno preso il sopravvento con la forza e i brogli elettorali).
Per tutte queste ragioni Putin ha definito l’esercito di Kiev una legione straniera, “la legione straniera della Nato che non fa gli interessi nazionali dell’Ucraina” ma quelli di amministrazioni straniere che puntano al contenimento geopolitico della Russia. Questo è il progetto di Washington che gioca questa partita con la convinzione che non ha nulla da perdere. Laddove i piani oltre-oceanici dovessero fallire per ragioni intrinseche (le lotte intestine alle cerchie oligarchiche e il crescente malcontento popolare) o estrinseche (la sconfitta militare nel Donbass) la Casa Bianca si limiterà ad abbandonare quell’area depressa e distrutta lasciando a Mosca il compito di rimettere insieme i cocci.
Russi e ucraini hanno una storia condivisa che dura da più di 300 anni, hanno la lingua in comune ed una continuità culturale che non può essere recisa se non attraverso l’eliminazione fisica dei russofoni o la loro espulsione da quelle terre. L’esplosione della russofobia in Ucraina non è naturale ed è frutto delle campagne di odio sostenute dalle Ong estere che da anni lavorano per avvelenare il clima sociale, già provato dalle difficoltà economiche mai risolte dalla caduta dell’URSS. Ma il mito dell’Europa per gli ucraini è già finito in un bagno di sangue e di promesse non mantenute mentre la corruzione e l’usurpazione delle cariche statali, da parte delle cerchie saccheggiatrici dei beni pubblici legate ai capitali stranieri non accenna a svanire. Quindi, riassumendo, abbiamo alcuni ministri con passaporto americano nel governo ucraino (è stata cambiata la costituzione per rendere possibile la nomina), il figlio del vice presidente americano Joe Biden nel cda di una delle più importanti imprese nazionali del gas, il Generale yankee Ben Hodges a capo delle forze armate di Kiev ed incaricato della riforma dell’esercito e della guardia nazionale, il capo della Cia Brennan che coordina il lavoro della SBU, 500 soldati di compagnie private ed un numero imprecisato di istruttori che operano al fianco dei militari ucraini, ma per la Comunità Internazionale gli invasori sono i russi. Questa sì che è coerenza. Superior stabat lupus longeque inferior agnus.