Paolo Barnard non esisterebbe senza complotti. Per questo, nel tempo, ha aderito a molti di questi ed ha dato voce a soggetti ampiamente screditati nel mondo scientifico, per supportare le sue astruse teorie. Per esempio, Duesberg, medico convinto che bastasse avere uno stile di vita sano per prevenire l’AIDS o il nostro nanopatologo universale Montanari, da lui difeso dopo la denuncia ricevuta dal sito Byoblu da parte della comunità scientifica. Ora, nel video che trovate qui (https://www.youtube.com/watch?v=URW5_ArPzVQ&feature=emb_logo) ha trovato gli unici tre esperti al mondo convinti o sospettosi sulla genesi del virus che potrebbe essere nato in un laboratorio perché non è stato trovato né nei pipistrelli e nemmeno nei pangolini. Da questo falso presupposto Barnard costruisce la sua storia complottistica. Complottistica sì, perché come nel paragrafo che riporto sotto tali tracce del virus sono state in realtà identificate:
“Uno studio pubblicato su Nature a marzo 2020 ha infatti trovato una mutazione unica che non è stata trovata negli animali sospettati come all’origine del contagio, una mutazione che probabilmente si è verificata durante ripetute infezioni a piccoli gruppi di esseri umani. È possibile che il coronavirus sia passato dagli animali agli esseri umani anche prima che diventasse capace di far ammalare le persone e che, dopo cambiamenti evolutivi graduali avvenuti nel corso degli anni, il virus alla fine abbia acquisito la capacità di diffondersi da uomo a uomo e di causare la malattia. Questo è rimasto latente fino a dicembre 2019, quando a Wuhan iniziò a diffondersi una misteriosa polmonite. Fu isolato un ceppo sconosciuto in un virus di un pipistrello di una grotta vicino al confine cinese con il Myanmar. Il virus della misteriosa polmonite e quello del pipistrello condividevano oltre il 96% dei loro geni, ma quello del pipistrello non era in grado di contagiare l’uomo perché privo di una proteina necessaria per legarsi alle cellule umane. L’anello mancante dei coronavirus con una simile proteina, è stato trovato nei pangolini della Malesia, il che ha portato a ritenere che il virus della misteriosa polmonite fosse una ricombinazione dei genomi dei virus del pipistrello e del pangolino. Questi sono i fatti, senza bisogno di chiamare in causa giornalisti, profeti, Papi e Santi… SARS-CoV-2 non è comparso dal nulla e non deriva da nessun fenomeno alieno e da nessun laboratorio cinese. Si chiama spillover o salto di specie. È successo, come milioni di altre volte nell’evoluzione, che un battere, un fungo o un virus sia riuscito ad attecchire in un’altra specie.” (Le medicine dell’utile idiota, Pietro Marini).
Difficilmente il virus può essere un’arma biologica in quanto tanto i cinesi che gli americani si sono fatti cogliere di sorpresa. Nessuno appronta un’arma simile senza cautelarsi e finendo per darsi la zappa sui piedi. Può essere sfuggito da un laboratorio? Per ora la scienza lo esclude e come scrive il Generale Mini su Limes ogni speculazione in tal senso ha obiettivi puramente politici:
“Il presidente statunitense non è molto interessato alle questioni biologiche e sanitarie legate al virus ma conta anche sui virologi cinesi e americani per dar corpo e «prove» alla narrativa del virus venuto dalla Cina, in particolare dal laboratorio di virologia di Wuhan. È una cosa diffcile, perché gli scienziati hanno più volte escluso questa eventualità. Anche la stessa comunità d’intelligence statunitense è restia a seguire il presidente in questa ricerca di prove che non esistono, perché si rischia la fgura già fatta con la questione delle armi di distruzione di massa degli iracheni. Si rischia anche che la Cina tiri fuori qualche asso proprio in merito al ruolo avuto dagli Usa nel fnanziamento di ricerche condotte nello stesso laboratorio e nella produzione e diffusione di armi biologiche in giro per il mondo. Ma la pressione di Trump sull’intelligence, che si estende anche ai servizi «collegati», è anche il modo di mettere con le spalle al muro una parte di quello Stato profondo che lo vuole ostacolare o eliminare dalla corsa alla rielezione. La narrazione trova invece sostegno tra gli apparati statali civili e militari della Difesa e tra i rappre- sentanti dei forti interessi privati (lobby politiche e industriali nazionali ed estere, come quelle di Israele, Arabia Saudita e Gran Bretagna) che dirigono stabilmente verso lo scontro Usa-Cina”.
Anzi, secondo Fabio Mini è più verosimile che siano stati gli americani a manipolare qualcosa piuttosto che i cinesi i quali, in passato, hanno subito attacchi di questo tipo da Washington per motivi commerciali (si parla di epidemie animali, non umane). Notizie da verificare ovviamente, ma meno abnormi della tentata strage umana a cui si lega la brutta faccenda della Covid-19. Barnard ha trovato, invece, il colpevole in un laboratorioo dì Wuhan, facendo contento Trump.
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