Teste di cazzo internazionali serve degli USA.

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Non intendo mettermi a discutere sulle idee di Evo Morales, ex Presidente della Bolivia defenestrato con la forza. Quello che penso del socialismo in generale e di quello sudamericano in particolare l’ho scritto anni fa e non ho avuto alcun ripensamento in merito. Chi vuole può approfondire qui: http://www.conflittiestrategie.it/esiste-il-socialismo-del-xxi-secolo-scritto-il-16-maggio-2013

Inutile dire che le manifestazioni che lo hanno costretto a lasciare la guida del suo paese fossero “pilotate”. Ovviamente, non sarebbero bastate le proteste di piazza, di una parte del popolo (le maggioranze silenziose possono non condividere ma essendo inerti rappresentano forza di minoranza rispetto ai gruppi meno numerosi ma più attivi che occupano le strade con la violenza), per cacciarlo dal suo ruolo se l’Esercito non si fosse schierato con l’opposizione. Esattamente il contrario di quanto accaduto in Venezuela dove infatti Maduro resiste. Quasi sicuramente chi ha manovrato per liberarsi di Morales è il potente padrone nordamericano che da un po’ di tempo sta ricordando a tutti chi comanda nel continente.

Ciò che trovo insopportabile è invece la propaganda dei golpisti e dei loro spalleggiatori internazionali, i quali, per giustificare l’ennesimo schiaffo alla democrazia, di cui pure si dicono custodi, tirano fuori le solite maldicenze sulla vita privata del leader boliviano. Morales sarebbe uno spacciatore perché coltiva coca in un luogo in cui la coltivazione controllata della pianta è perfettamente legale.

Il cocalero, inoltre, a dispetto della dottrina popolare a cui si rifaceva, avrebbe vissuto come uno sceicco.

Non v’è giornale che non abbia riportato notizie come la seguente:

“LA SUPER CASA SU DUE PIANI DI EVO MORALES
La suite imperiale di Morales è stata presentata alla stampa dal neo ministro dell’ Informazione, Roxana Lizárraga, e occupa due piani, il 23esimo e 24esimo della Casa Grande del Popolo, uno degli edifici simbolo dello sfarzo senza limiti di Evo. 120 metri d’ altezza (il più alto di La Paz) tutta in vetro, con piste di atterraggio per elicotteri sul tetto e pareti decorate da immagini della tradizione indigena e da murales che raffigurano operai al lavoro”.

Brutte teste di cazzo si tratta di una residenza istituzionale appena degna della funzione svolta e sicuramente molto più sobria dei Palazzi occupati dai nostri Capi di Stato.

Ancora: “Quasi 40 milioni di euro, infatti, il costo per consentire al socialista Morales di «riposare meglio», con all’ interno una fornitissima e costosissima collezione di alcolici.”

Pure ubriacone oltre che drogato. Questo è il livello della nostra stampa. Ma il copione è davvero frusto. Ogni volta che gli USA abbattono un “dittatore” si alza un coro di sdegno, non per biasimare il putsch, ma per screditare il destituito in malo modo.

Pensiamo ai vari Milosevic, Saddam, Gheddafi ecc. ecc. Tutti farabutti, spendaccioni e puttanieri. Magari sarà pure vero ma come si dice, è il classico bue che dice cornuto all’asino. L’Occidente è pieno di politici miliardari che alzano il ditino per stigmatizzare i privilegi di chi non si piega all’ordine mondiale. Se, invece, sono amici loro, tipo gli emiri del Golfo, si fa finta di nulla.

È tutta merda intollerabile. Come diceva Gaber, a me l’America mi fa venire voglia di un dittatore. “Si di un dittatore, almeno si vede, si riconosce”. Purtroppo ci tocca sopportare questa dittatura del mondo libero che ci trafigge di ipocrisia e ci succhia l’anima. “Non ho mai visto qualcosa che sgretola l’individuo come quella libertà lì, nemmeno una malattia ti mangia così bene dal di dentro.
Come sono geniali gli americani, te lo mettono lì. La libertà è alla portata di tutti, come la chitarra, ognuno suona come vuole, e tutti suonano come vuole la libertà”.