ULTIMA ORA a cura di GLG
Riporto all’ultimo momento questa notizia riportata – ed è tutto dire – da Il Giornale on line. Lascio perdere i commenti, anche perché sarà bene attendere qualche ulteriore notizia. Comunque il fatto che Scaiola si sia preoccupato significa che l’informazione pubblicata da Handelsblatt non è una “bufala”. Naturalmente, fossi Scaiola, non mi glorierei di aver supportato le manovre della Fiat; non un successo per l’Italia, ma dell’Amministrazione Obama nelle sue “nuove” manovre per l’ulteriore asservimento di questi “poveri” italiani ed europei. Comunque, è bene che le cose non filino lisce!
<<<La coperta è corta. Il piano che
Stabilimenti nel mirino Il piano di un’acquisizione di Opel da parte di Fiat prevederebbe la chiusura in Italia degli impianti di Termini Imerese e Pomigliano d’Arco, entrambi nel Mezzogiorno. Lo riferiscono fonti sindacali. I sindacati lamentano che Marchionne fino ad oggi non li ha mai informati sul piano di acquisizione di Opel. E spiegano che Fiat ha sempre detto che non è in grado di garantire nulla circa il futuro degli stabilimenti italiani. Nei siti di Pomigliano d’Arco e Termini Imerese sono occupati, tra diretti e indotto dentro il perimetro, circa 11-12mila lavoratori. I diretti sono 5.200 nella cittadella industriale alle porte di Napoli e
Stop di Scajola La centralità delle fabbriche italiane, nell’ambito dell’accordo tra Fiat e Chrysler e delle trattative per
Piccola postilla. Il liberista e filoamericano scatenato, Antonio Martino, e il "migliore" fra i Ds (soprattutto come seguace di Clinton nel 1999), D’Alema, sono in piena sintonia nel loro plauso entusiastico alla Fiat, irridendo al "nazionalismo" di coloro che si preoccupano della chiusura di alcuni stabilimenti in Italia. Il Ministro Scaiola dichiara invece che gli stabilimenti e il sistema produttivo italiani non si toccano. Ottima dimostrazione di come sia ormai ridicola la distinzione sinistra-destra. Questa distinzione serve solo a rimarcare come la sinistra sia quella che è ormai scesa così in basso da raccogliere il fango del più lurido pettegolezzo – la pedofilia del Premier e la "puttanaggine" di una presunta Lolita – come mai era accaduto nemmeno nei peggiori anni (’50) del clericalismo italiano. Per il resto non esiste alcuna lotta politica che abbia un senso (direzione e significato) diverso e opposto tra due schieramenti che pretendono di averlo.