UN DOSSIER SUL CAVALIERE NELLE MANI DI WASHINGTON di G.P.
Attaccare Berlusconi per qualsiasi cosa accada in Italia è ormai uno sport nazionale. Precipita un asteroide? Colpa dell’attrazione gravitazionale della pelata mascherata di Berlusconi! Capita un alluvione? Responsabilità di Berlusconi e del menestrello Apicella che con le loro stonature fanno piangere le nuvole! Caduta dei capelli? Ça va sans dire, Berlusconi è l’alopecia! Problemi di erezione? Berlusconite acuta! Priapismo? Idem. Satirismo? E che ve lo dico a fare!
Suvvia ci vorrebbe un po’ di misura e di sana analisi dei fenomeni sociali per interpretare dinamiche oggettive e portatori soggettivi dei processi reali al fine di giungere ad una spiegazione meno banale dei malanni del Paese. Anche il Senatore Emilio Colombo, protagonista di una gloriosa stagione politica, se ovviamente paragonata alla vergognosa messa in scena attuale, compie uno scivolone accusando il Presidente del Consiglio di violare la sovranità popolare. Ed il vecchio Dc sbaglia due volte. In primo luogo perché, in questo preciso momento storico, a voler impedire al popolo di esprimersi sulla crisi di governo è il centro-sinistra, a partire proprio da una sua vecchia conoscenza, quel Giorgio Napolitano, attuale Presidente della Repubblica che – lui sì colpito dal virus dell’incontinenza esternativa – non si comporta in maniera imparziale. Napolitano sta cercando di dare una mano al suo polo lasciato in mano ad una simpatica casalinga emiliana che si è scelta un alias per la sua carriera politica: Pierluigi Bersani. Mi dispiace ma ho frequentato troppo il pensiero marxista per individualizzare certi fenomeni che sono sempre il risultato di una concatenazione di eventi e forze materiali, dipendenti solo in parte dalla volontà e dalla capacità dei singoli. In secondo luogo, Colombo sa perfettamente che l’Italia è diventato il Paese di Pulcinella perché non ha ancora fatto chiarezza sulle modalità con cui è stata licenziata la Prima Repubblica allorquando un’intera classe dirigente, che era almeno un centinaio di spanne al di sopra dei guitti politicanti di oggi, fu spazzata via da un’indagine giudiziaria eterodiretta da alcuni poteri forti nazionali e da manine d’oltreoceano (come sostiene Cirino Pomicino) per far posto a questa seconda Repubblica delle Banane. E chi volete che salisse al potere in detta situazione? La guida suprema dello Stato libero di Bananas. Chi sennò? E ci è andata pure bene perché qualora la gioiosa macchina da guerra occhettiana avesse realmente ottenuto i risultati sperati oggi saremmo governati da un esercito di zombies con i baffi che avrebbe fatto strame della dignità nazionale. Nel frattempo un bel incartamento con la scritta Italia è sul tavolo di Obama. Come riporta Dagospia: “L'establishment Usa ha aperto il dossier della successione del Cavaliere e l'attenzione è diventata più forte dopo il viaggio in America di fine maggio di Giorgio Napolitano. Senza alcuna prova si è favoleggiata intorno a questa missione ed è circolata la voce che l'Amministrazione democratica avrebbe riempito le valige del Presidente della Repubblica con dossier pruriginosi sugli affari di Berlusconi con il beduino Gheddafi e l'amico Putin… agli occhi degli americani il business sulle armi e sull'energia con la Libia e con la Russia suonano striduli.” Inoltre, la nave italiana risulta così instabile, politicamente ed economicamente, che gli squali affamati l'hanno già circondata, a cominciare dal finanziere capobranco Soros che “a quanto risulta tiene d'occhio il caos sotto le stelle italiane. E questo suo interesse non va affatto trascurato perché l'uomo che ha appoggiato Solidarnosc e finanziato movimenti in Ucraina, Georgia e Bielorussia, potrebbe menare qualche colpetto a sorpresa durante una campagna elettorale con l'Italia nel mirino degli speculatori”. La truppa berlusconiana è avvisata…
Con questo pietoso background non posso che dar ragione a chi, tra i parlamentari del Pdl, dice che Berlusconi è un perseguitato perché inviso ai poteri forti e decotti di casa nostra ed esteri ai quali ha rotto le uova nel paniere nel ’94, cioè nel momento in cui questi avevano deciso di mandare i cattocomunisti al governo . Verissimo, per questo i "salotti buoni" e i loro addentellati d’oltreatlantico sono finiti ad arredare quel sepolcro imbiancato chiamato PD che non ha altro riferimento ideologico se non l’antiberlusconismo preconcetto. Ma l’uomo di Arcore ha i giorni contati e quando si toglierà di torno i suoi avversari non potranno più nascondersi dietro un dito. Cosa avranno allora da proporre al popolo italiano? Ve lo dico io: nulla condito con niente e sarà pure troppo. Ed ancora vedremo il Paese minacciato in ciò che ha di più prezioso, ovvero nella competenza di alcune sue imprese di punta in grado di dettare legge sui mercati esteri. Quanto tempo passerà prima di accusare l’Eni o Finmeccanica di non essere in possesso di un’etica umanitaria, di drogare la concorrenza e di subordinare il rispetto dei valori occidentali agli affari? Dopodiché ripartirà l’assalto alla diligenza con nuovi tentativi di scorporazioni e, perché no?, anche privatizzazioni. Ma nemmeno tale razzia soddisferà le loro esigenze vampiresche e con le mani ancora sporche di marmellata si getteranno sullo Stato per prosciugare le sue ormai logore mammelle. E così fino a quando l’Italia ormai sciupata esalerà l’ultimo respiro. Il quadro della situazione non lascia adito a dubbi, la sinistra, assistita dalla GF e ID, non elabora idee ma secerne odio e miseria politica a dismisura. Non è di sicuro questa la ricetta per risollevare il Paese. Ci vogliono forze fresche e uomini coraggiosi in grado di sbaraccare l'attuale teatrino di nani e ballerine che, da un versante all’altro dell’arco politico, sta mettendo in scena (e da quanti atti!) uno spettacolo penoso. Purtroppo l’orizzonte è ancora sguarnito e non si vede nessuno, con queste caratteristiche, in lontananza.