UN "NONNULLA" di GLG

Lascio perdere il giudizio complessivo sulla vicenda Israele-Gaza che richiederà altre riflessioni. Mi permetto solo una piccola, “maliziosa”, previsione in merito all’ottimismo del segretario dell’Onu circa la possibilità di tregua, dopo che egli ha parlato con la cosiddetta “Autorità palestinese” a Ramallah, cioè con i “Quisling” di Al Fatah. Ricordo che Abu Mazen è già scaduto come mandato e le elezioni sono state rinviate, e lui procrastinato nella sua carica, grazie al provvidenziale, e molto ben calcolato, attacco israeliano.

Il progetto – che notizie di tempo fa (stavamo per pubblicarle nel blog) dicevano stabilito tra Dahlan, in quanto inviato della suddetta “Autorità”, e i dirigenti israeliani – è stato chiaro fin dall’inizio. Stringere in una morsa Hamas – che ha vinto regolari elezioni “democratiche” – con l’appoggio di regimi come quello egiziano che ha, di fatto, contribuito all’accerchiamento di Gaza. Una volta circondato, martellato e massacrato il popolo di tale area – che non è composto (e meno male) da tutti eroi e martiri – far intervenire, può darsi discretamente o invece bruscamente, le forze dei collaborazionisti (che, fra l’altro, hanno impedito e represso le manifestazioni di solidarietà in Cisgiordania) per annullare il vecchio verdetto elettorale e togliere di mezzo Hamas: nella sostanza se non nella forma. A quel punto, con una serie di altre manovre – colloqui, incontri, conferenze “di pace”, intervento di Lega Araba, dell’Onu, “nuova” strategia degli Usa, sinistre e destre europee (tutte ben legate alle lobbies ebraiche), e via dicendo – si arriverà ai “due Stati”, legati da un bel rapporto neocoloniale, in ogni caso di netta subordinazione dei palestinesi agli (“eletti da Dio”) ebreo-israeliani (anche le minoranze arabe di Israele non se la passeranno tanto bene).

Volevo solo fare questa minima previsione, un “nonnulla” insomma.