UNA SITUAZIONE DI M…… di GLG
nel mentre Guzzanti scrive quest’articolo (e qualche volta Sallusti fa editoriali incazzati), il loro “Mentore”, sempre più “nano”, rilascia una dichiarazione in cui afferma che, se nel referendum sulla Costituzione vincesse il no, non chiederà le dimissioni di Renzi e nuove elezioni (cioè non gli chiederà di mantenere la sua parola di andarsene in caso di sconfitta), bensì premerà per un governo di unità (o salute o una parola simile) nazionale. Naturalmente, come già in prossimità delle ultime elezioni politiche, Berlusconi ha accentuato una serie di critiche al governo e anche alla confindustria in quanto appiattita su quest’ultimo. Il tutto per recuperare dei voti e non porsi in una situazione marginale che poi gli impedisca di contare qualcosa e di dimostrare agli Stati Uniti, ecc. come li serve bene, come mantiene la parola data a Obama 5 anni fa, proprio a maggio. E quei suoi alleati sono talmente sciocchi e incapaci che non lo smascherano minimamente. Ne parleremo meglio dopo il 5 giugno.
Intanto, si precisa sempre più il disegno che con perseveranza sta portando a termine il complesso dei traditori di questo paese, i fautori di un nuovo 8 settembre (come nel ‘43). Ho ripetuto non so quante volte qual è questo disegno: creare una sorta di nuova Dc (che si chiami partito della nazione o altro non importa), cioè un partito che si presenti in una linea mediana (detta centrista) rispetto a quelle che verranno ancora, fastidiosamente e irrealisticamente, definite “destra” e “sinistra”. Naturalmente, questo novello partito sarà massimamente scadente, con personale che non ha la più pallida idea della politica. Abbiamo i bamboccioni alla Renzi, le “minestrine” alla Boschi e alla Madia e ministri economici e degli esteri che non sanno nemmeno quale tipo di organismi stanno dirigendo. Sono personaggi di una inettitudine e ottusità che farà epoca; e tuttavia il progetto andrà avanti con la partecipazione di una grossa quota di popolazione ormai ad un livello di rimbecillimento altrettanto epocale. Inoltre, non siamo più in un sistema bipolare relativamente ordinato (almeno nel “primo mondo”) e con l’Italia in decisa crescita (economica e politica) malgrado una serie di minime crisi dette “recessioni”. Oggi siamo nella “decrescita” (per null’affatto “felice” secondo quanto sostenuto da alcuni altri rimbambiti) e, come ho messo più volte in luce fin dall’inizio della crisi nel 2008, quest’ultima non è una recessione, è fenomeno di scollegamento e scoordinamento mondiali; e durerà ancora per un bel po’ con effetti politici ancor più disastrosi di quelli economici, che già non ci faranno divertire.
Le opposizioni saranno anch’esse prive di qualsiasi mordente. Un tempo c’era il Pci sulla “sinistra” e il Msi sulla “destra”. E già allora non riuscivano a gran che salvo qualche compromesso e qualche coinvolgimento in posizione sostanzialmente subordinata. Oggi avremo all’opposizione (ai due lati del “centro”) altri rincoglioniti assai simili a quelli centristi governativi. Essi giocheranno a ottenere il minimo indispensabile per sopravvivere; e otterranno certo qualche concessione perché sarà interesse del “centro” avere imbelli opposizioni alle “ali”. Sulla “sinistra” vi è la sedicente opposizione a Renzi interna al Pd, e poi il Sel, ecc. Si tratta di rimasugli dei vecchi eredi postpiciisti (con l’“arricchimento” dei vari intellettualoidi sessantottardi riciclatisi). Questi buffoni o andranno verso il centro o, appunto, costituiranno l’“utile” opposizione di “sinistra”. A “destra” abbiamo Lega e Fdi che faranno (ma per quanto?) un po’ di elettori in più rispetto al Msi della prima Repubblica, ma saranno del tutto impotenti poiché non hanno avuto il coraggio di denunciare fino in fondo i disegni governativi e il fine nettamente filoamericano degli stessi; né hanno smascherato la complicità del “nano”. Fanno gli anti-europeisti, ma in modo tale da non far capire i veri motivi per cui si deve essere contro questa UE quale pura longa manus (assieme alla Nato) degli Usa, come organismo messo in piedi, fin dal dopoguerra, con finanziamenti americani a tutti i principali leader politici di quei tempi. Quanto ai grillini, oltre ad essere una accolita di grandi confusionari, resto convinto che i più lucidi puntano ad ottenere un riconoscimento da parte degli Usa, sperando così di avere qualche possibilità di buoni posti di sottogoverno e forse, un domani, la possibilità di qualche ricambio, magari a livello regionale e d’area.
Una vera situazione di m…. dalla quale non so come usciremo. Questo il quadro desolante di un paese che non credo sia mai stato ad un simile livello di servitù e di progressivo impoverimento (in tutti i sensi, compreso quello culturale, uno dei più paurosi).