VEDIAMO UN PO’, di GLG

gianfranco

 

 

Già, consideriamo questa faccenda dell’immigrazione. Ci sono alcuni “sciocchini” che vogliono far concorrenza a Bergoglio; per cui, se uno manifesta contrarietà, e perfino si mostra allibito, nei confronti del loro insulso e inopportuno senso di accoglimento senza alcun limite, cominciano come minimo ad accusarlo di razzismo e xenofobia per poi arrivare magari a dargli del fascista, nazista e via dicendo. Sarò sincero: a me sembrano mentecatti. In vita mia, non ho mai preso in considerazione il tema delle razze, non so nemmeno di che cosa si stia parlando.

Se nell’Universo esistesse un altro mondo popolato da esseri in qualche modo a noi somiglianti, ed essi arrivassero sulla Terra e si mettessero a studiarci, si domanderebbero, ad es., che cosa ci troviamo di tanto esaltante ed emozionante in quelle che chiamiamo “Tragedie” di Shakespeare (mettiamo che avessero imparato la lingua per leggerle). Direbbero: ma questi esseri detti umani sono scemi, si commuovono per vicende del tutto insensate.

Quando nei primi anni ’60 amici molto colti mi condussero a Milano a vedere un Nō (o Noh) giapponese, dissi con la mia solita sincerità esattamente ciò che gli “alieni” direbbero di Shakespeare. D’accordo, con una differenza: non misi in dubbio il loro giudizio di persone molto colte e capii che ero io a non possedere i benché minimi strumenti per apprezzare quell’alta forma d’arte. Tuttavia, da allora, mi sono sempre rifiutato di andare ad altri spettacoli del genere e manderei al diavolo chiunque mi suggerisse di assistervi. Debbo considerarmi razzista (o peggio) solo perché mi annoio a forme culturali, a espressione di sentimenti e mentalità e costumi lontanissimi da quanto ho appreso nelle “mie terre” e per mia specifica formazione nell’ambito della società che qui abita e per secoli ha prosperato? Non credo; e comunque mando cordialmente “a cag…” chiunque voglia così valutarmi.

Ho parlato di forme artistiche. Ma la stessa cosa vale per tutto ciò che fa parte di costumi e abitudini di vita che sono diverse a seconda dell’area geografico-culturale in cui le varie popolazioni vivono. Come vedete ho tralasciato molti altri fenomeni, e non di secondo piano, che riguardano popoli diversi venuti fra loro a contatto in modo massiccio in un breve arco temporale; e per evenienze provocate dall’atteggiamento (consapevole o no? Tutto da discutere) di determinate classi dirigenti “occidentali”, in particolare quelle americane degli ultimi decenni. Lascio perdere la questione del “terrorismo”, che è drammatica ma credo abbastanza transitoria. Passo sopra anche al fatto che gran parte dei immigrati odierni in Europa paga fior di soldi per imbarcarsi o comunque fuggire in qualche modo dai paesi d’origine. Non sono dunque dei diseredati, degli affamati e via dicendo. Inoltre, sembra si tratti soprattutto di giovani e maschi; quindi dovrebbero restare a lottare nei loro paesi invece di venire a compiere quella che ormai, per numero dei fuggitivi, assomiglia ad un’invasione.

Lasciamo perdere tutto questo; non però la questione fondamentale. Non ci può essere integrazione e nemmeno accoglimento decente di così vaste masse in così poco tempo; e in una situazione in cui da anni perdura da noi una crisi di stagnazione e di difficoltà di crescita e d’occupazione a livelli di vita non miserabili (anche perché vi è invece intenso sviluppo tecnologico e, dunque, della produttività della forza lavoro). Chi arriva all’improvviso da situazioni disperate, con società di partenza in forte subbuglio e disgregazione, è completamente diverso da noi non certo per razza, ma invece per mentalità, modi di vita, tradizioni secolari, vera e propria cultura del tutto inconciliabile, al presente e per un congruo periodo di tempo, con la nostra, altrettanto plurisecolare e dotata di profonde radici; malgrado gli “accoglienti” facciano di tutto per annientarla, abbrutirla, ridurla a puro pattume “variopinto”.

Del resto, chi compone i settori dell’accoglienza indiscriminata? La massa è costituita dai delusi di tutte le rivoluzioni immaginate e fallite. Sono quelli – più facilmente i figli e nipoti di quelli – che si sono illusi e hanno illuso circa le capacità “demiurgiche” della “classe operaia”, prima, e dei “dannati della terra” (del terzo mondo), poi. Oggi si sono tutti rifugiati nella “misericordia” per i “nullatenenti”. A capo di questi autentici disperati – e fuori di testa – stanno piccoli gruppi di veri farabutti, oserei perfino definirli criminali, dalle cui mene guardarsi perché la loro smania di potere è infinita; e oggi stanno prendendo paura di fronte ad un sordo malcontento che sembra sorgere nel profondo delle società europee o almeno in alcune di esse.

Proprio per queste loro caratteristiche – una vera accozzaglia di falsi buoni sentimenti – questi relitti di “vecchi sogni” di redenzione stanno mostrando tutta la loro assoluta incapacità nell’organizzare l’accoglienza che predicano. Non metto in dubbio che gli “accolti”, illusi a loro volta da racconti falsi e invitanti, mostrino poi forte malcontento per le disastrate condizioni dei centri d’accoglienza. Costano quanto non è più sopportabile da noi, data la nostra situazione di crisi; e ciononostante non offriamo condizioni decenti né d’abitazione, né di alimentazione, ecc. Cerchiamo di favorirli perfino troppo (si pensi alla sanità, ma solo come esempio); e tuttavia, questo “troppo” è talmente disorganizzato e fornito “alla va là che vai bene” da creare forti proteste e moti di ribellione negli “accolti”, che poi si ripercuotono in movimenti opposti e altrettanto ostili da parte della popolazione che deve subirne le conseguenze.

Stiamo attenti perché rischiamo di favorire, con la guerra tra “accolti” e chi sopporta veramente le conseguenze di un simile scombiccherato “accoglimento”, quei mascalzoni che governano i paesi della UE. Noi italiani, ovviamente, dobbiamo farci carico dei nostri. E allora diciamolo alto e forte: quelli del PD (non solo i renziani) vanno eliminati in toto. Gli imbecilli, buonisti, che li seguono vanno bastonati di santa ragione. Certi “sinistri radicali” (ormai pochini in verità) e certi imbroglioni di “destra” (seguiti da torme di ottusi) sono le forze di complemento dei malviventi, che continuiamo a definire “sinistra” in modo del tutto errato e per stanca abitudine. Questi ultimi devono essere il vero obiettivo di chi si ponga nell’ottica di risanamento dei paesi europei.

Stiamo attenti a non cadere nella rete di questi delinquenti che ci s-governano. I nostri veri nemici, indubbiamente, non sono gli immigrati, bensì questi infami del “non governo” dell’immigrazione, che – così come viene effettuata – è appunto uno dei metodi di esercizio del potere da parte loro. Dobbiamo combatterli e batterli senza farci sviare da quelli che sono solo gli effetti delle loro losche mene. Ne saremo capaci nei tempi dovuti?