VORREI TROVAR LA LALLERA

Ancora su Tremonti, destra e sinistra di P. Pagliani

 

Vorrei trovar la Lallera:

quest’erba prodigiosa,

qualunque cosa incontri

la fa meravigliosa.

 

Paolo Pietrangeli

 

 

Roma, 10 mag. (Apcom) – I sacrifici annunciati in campagna elettorale dal governo di centrodestra non riguarderanno i poveri, ma in primo luogo le banche e i petrolieri. Ad affermarlo il neo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso della registrazione del programma tv ‘In mezz’ora’ di Lucia Annunziata, che andrà in onda domani pomeriggio. Incalzato dalla giornalista, Tremonti, pur ribadendo la necessità di prendere decisioni collegiali, ha esposto le sue idee. Il primo sacrificio riguarderà "le banche; pensava forse – dice rivolgendosi a Lucia Annunziata – che avrei detto i poveri? No, saranno per le banche e per chi incassa le rendite petrolifere. Noi pensiamo che qualche sacrificio debbano farlo le banche e i petrolieri". Le prime, spiega il titolare di via XX Settembre, dovranno "pagare più tasse se non fanno pagare meno di mutui alle famiglie", mentre sui petrolieri il ministro osserva che "prendono più soldi perché è aumentato il prezzo", non perché operano meglio. Tuttavia Tremonti precisa: "Sono idee mie, le discuteremo all’interno del governo".

 

 

Per qualcuno queste affermazioni di Giulio Tremonti saranno frutto di furbizia politica (ma che ci guadagnerebbe, tanto le elezioni le ha già vinte con larga misura), altri penseranno di stare semplicemente sognando, in pochi – per ora – rifletteranno su questa benedetta divisione destra-sinistra.

Ammettiamo che ci sia ancora una divisione ideale, cioè legata a idealità di principio e a finalità ideali. Ammettiamolo per ipotesi – in realtà confesso che mi farebbe piacere che fosse così. Ammettiamo cioè che ci siano ideali distintivi e profondi della sinistra.

Purtroppo, come avrebbe detto Hegel in questi casi, lo spirito è profondo quanto riesce ad esprimersi e allora dobbiamo anche ammettere che le “espressioni” della sinistra sono state letteralmente obbrobriose.

 

Qualcuno ha memoria di dichiarazioni di questo tipo fatte durante i due anni del governo Prodi? Avete mai sentito Padoa Schioppa osare dire tanto? Avete mai sentito la “sinistra radicale” incalzare il “sommo economista” su questi temi?

Naturale che no, come sarebbe stato possibile? Perché in realtà abbiamo avuto lo spettacolo di un governo di sinistra che alle banche e ai petrolieri ha concesso diritto di saccheggio delle risorse nazionali, a maggiore beneficio di sé stessi e dei centri di potere finanziari statunitensi.

Ma è possibile che non si capisca – se proprio vogliamo ancora appigliarci alla vecchia distinzione – che il problema non è quando il nostro avversario politico dice “stupidate”, ma è quando le “stupidate” le diciamo, e soprattutto le facciamo, noi?

 

Tremonti sa benissimo che la sua linea potrebbe perdere all’interno del governo e lo fa capire alla fine dell’intervista. Ovviamente non sono mica santi nemmeno loro, lo sappiamo bene e infatti non li abbiamo votati (io, per lo meno non l’ho fatto). Conosciamo bene lo spirito di sudditanza che il centrodestra ha nei confronti degli Stati Uniti, anche se poi a volte rischia di entrare in contrasto con il “senso degli affari” del Cavaliere (vedi caso Russia) – ma questa è proprio, concedetemi, “astuzia della Storia”.

E infatti altri esponenti della maggioranza hanno iniziato a mettere le mani avanti dicendo che quelle sono idee personali di Tremonti.

Cionondimeno, queste affermazioni sono una ventata d’aria rispetto al clima opprimente da Castello di Barbablù del precedente dicastero, dove ogni nuova porta approfondiva il vassallaggio verso i centri di potere finanziario italiani e statunitensi e alcune industrie grandi ma asfittiche del nostro paese. 

 

Durante i culti protestanti non ci si confessa al prete, o meglio al pastore. Ognuno deve confessarsi “nel segreto del proprio cuore”.

Penso che la distinzione destra-sinistra non possa ormai che essere un sentimento che ha come unico alloggio “il segreto del nostro cuore”. Non so se per sempre (non ho capacità divinatorie), ma per ora è così e, hegelianamente, per come si esprime la sinistra, tutta quanta, per ora è meglio che sia così.

 

Durante il Sessantotto, Paolo Pietrangeli cantava:

 

Vorrei trovar la Lallera:

quest’erba prodigiosa,

qualunque cosa incontri

la fa meravigliosa.

……………………………

 

Ci fosse un po’ di Lallera:

quest’erba delicata,

tutti vedrebber chiaro

mangiandola insalata

e avendo l’accortezza

di mangiarla con l’uovo,

niente più confusione:

avresti l’uomo nuovo!

 

Abbiamo ancora il tempo di cercar la lallera, o non incomincia ad essere disdicevole anche da un punto di vista morale?