VULNERANT OMNES, ULTIMA NECAT, di GLG
Questa è la scritta in bella mostra sul campanile del Duomo della mia cittadina subito sotto il grande orologio, a sua volta sottostante ad ampie aperture attraverso le quali s’intravedono le solide campane battenti ogni ora che passa. La scritta mi sembra ben adattarsi alla fase temporale attraversata dal nostro “pauvre pays” a causa di una grossa (ma non maggioritaria) quota dei suoi abitanti che va opportunamente denominata “populace”. Non è maggioritaria eppure chi ci governa e ci porta a quell’“ultima necat” è eletto dai voti di questa parte “infetta”; mentre un’altra parte, evidentemente ammorbata dall’“elettoralite” (passatemi il termine), continua pur essa ad alimentare un’altra “malattia” che impedisce il formarsi degli “anticorpi” in grado di distruggere i germi dell’infezione.
Mi consento di infliggervi due articoli non eccelsi, però indicativi del continuo calare delle difese immunitarie:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/suggestione-unaltra-lega-bobo-leader-pi-moderato-1421912.html
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Il vile “nano” – ormai il punto di putrefazione del sistema politico italiano avendo in questo superato Renzi, in effettiva difficoltà al momento – continua con il suo dire una cosa e poi far trapelare l’altra, il suo sostenere che lavora per il centro-destra unito e non ha più ormai alcuna intenzione di rapportarsi al Pd per poi invece insistere che bisogna essere moderati, andare al centro (dove cominciano a spostarsi anche alcuni ex seguaci di Alfano, da lui “perdonati” per il marcio opportunismo voltagabbana che li caratterizza, così simile al suo). In realtà, questo germe “anti-immunitario” prende atto delle attuali difficoltà renziane, vuol vedere quindi se si addiviene alla necessità per il Pd di mutare leader. Se per caso ciò avvenisse, egli si prepara a spingere ancor più per una visione “centrista e moderata” che lo veda garante della “governabilità” del paese; e sicuramente intrallazza già con Gentiloni, senza troppo esporsi perché non è per nulla sicuro che il Pd sostituisca Renzi e, anche lo sostituisse, potrebbe non trattarsi dell’attuale premier. Sempre più appare evidente la meschineria (elettoralistica) di Salvini – per nulla aiutato (anzi!) dalla Meloni – che non ha denunciato con energia le “capriole” berlusconiane datate da ormai anni e anni (dal 2011 come minimo e come ripeto da allora).
Il “viscido” d’Arcore sembra agire, in ben altra situazione di rilevanza delle sue azioni, come Trump, che procede a zig zag. Quest’ultimo (seguendo certo i consigli dei gruppi che lo supportano) ha contro, e in modo assai “eccitato”, l’establishment americano (perfino all’interno del partito repubblicano) ed è quindi sulla difensiva, tentando manovre apparentemente incoerenti per sfuggire al “cacciatore”. Il vile “nano” è invece ormai lo strumento di chi vuol impedire la nascita in Italia di una forza realmente indipendentista, che metta termine alla devastazione del paese tesa a renderlo soltanto uno stuoino per le operazioni dei predominanti statunitensi. Tramite le mene del primo “rappresentante” degli interessi di costoro in Italia – fattosi rieleggere presidente d’Italia per due anni onde condurre a termine l’operazione – sono stati nominati, “nano” consenziente (pur fingendo di protestare per essere stato defraudato), i governi Monti e Letta, di mera “transizione”. Poi si riteneva di avere infine stabilizzato la situazione con Renzi. Ci si avviava lentamente, di soppiatto ma con decisione, verso il Renzusconi.
Fra le altre difficoltà, è avvenuto l’improvviso scossone della non prevista elezione di Trump. Oltre a ciò, è pure sfuggita in parte di mano la devastazione da condurre in Italia tramite l’accoglimento selvaggio dei migranti; per il quale si è premurata di dare un aiuto anche la Chiesa di Bergoglio, che dall’indebolimento politico del nostro paese ha tutto da guadagnarci in termini di influenza presso la “populace”, giacché si nota una crescente irritazione di una parte consistente della popolazione che potrebbe creare problemi. Renzi è in difficoltà, non si troverà a buon partito almeno fin quando non si risolverà il problema creato da questo arrivo incontrollato dei migranti e, per di più, dallo scontro in atto negli Usa con i suoi riflessi sull’establishment dei servi europei ancora legati ai precedenti vertici del paese “padrone”. A Berlusconi è stato impartito l’ordine di rallentare l’avanzata verso il renzusconi adesso in difficoltà di esecuzione. Deve dunque far finta d’essere fedele all’unità del centrodestra e tuttavia, nel contempo, condurre un’operazione di disgregazione dello stesso, minando dall’interno la Lega con Maroni (e Bossi) contro Salvini, che rischia di pagare grosso per la sua insulsaggine e forse un pizzico di presunzione; certamente ha fatto dei calcoli di semplice ampliamento del suo elettorato per avere la leadership del centrodestra. Sembra di fatto un ben meschino leader politico senza vera strategia di lungo respiro.
Berlusconi non è un genio come vogliono farci credere. E’ il classico “uomo per tutte le stagioni”, prono ormai passivamente ai voleri dei ceti dominanti: sia quelli italiani (ed europei) servi dei “padroni” Usa, sia quelli attualmente in scontro acutissimo in questo paese. Situazione fra le più marce di tutta la storia del nostro paese, sempre più indecente nell’incapacità di darsi uno scossone decisivo, liberandosi con metodi (non elettorali e molto “incisivi”) di tutta la marmaglia detta “politicamente corretta”, “progressista”, ecc. Non c’è reale opposizione. Chi tende solo ad avere il voto di masse in sfascio – mentre aumenta l’astensione e la diffidenza di chi comincia ad avere un barlume di coscienza del disastro in corso – si pone allo stesso livello di piddini e forzaitalioti. E del resto, crediamo all’esistenza di un’opposizione alla “sinistra” del Pd? Avete sentito l’intervista in cui D’Alema afferma che abbiamo bisogno nei prossimi decenni di almeno trenta milioni di immigrati? E’ a mio avviso poco intelligente – come l’ho sempre conosciuto fin da Pisa quand’era giovanetto e montato da dementi del suo stesso stampo (lo chiamavano, i coglioni, il vero successore di Togliatti) – ma è anche peggiore di così. Pensate che cosa significherebbe in pochi decenni, per una popolazione di 60 milioni di abitanti (e già un bel po’ non sono italiani), ricevere 30 milioni di stranieri (e che stranieri!).
Quindi non c’è soluzione possibile per via pacifica. Chi la tenta sarà travolto dalla più pura “merda italica”, quella dei “progressisti” (e di certi ambienti cattolici seguaci dell’attuale Papa). Se si vuol essere ridotti ad una massa amorfa, vessata e indirizzata da farabutti e aspiranti criminali (poiché sono pronti a tutto pur di non perdere il loro attuale controllo della società italiana), stesi ai piedi dei nostri padroni “cow-boys”, ci si accomodi e ci si prepari al “grande letamaio”. O qualcuno si leva in piedi e avvia la “grande pulizia” o altrimenti restiamo a guardare la fine di un paese che qualcosa ha pur significato per il suo passato.